Alldways – Parole sparse per un cuore in guerra
Non è un EP: è una ferita aperta.
Parole sparse per un cuore in guerra degli Alldways è roba che non cerca il like, non cerca il consenso, non cerca la carezza. È musica fatta di nervi scoperti, ossa rotte e respiri trattenuti. Quattro brani, zero compromessi.
Qui non si suona per piacere.
Si suona per sopravvivere.
Il suono è ruvido, scarno, diretto alla gola. Chitarre come lame arrugginite, batteria che corre come un cuore in tachicardia, una voce che non canta: espelle. Sputa. Resiste. Nessuna estetica patinata, nessun effetto speciale: solo verità compressa in pochi minuti di urgenza.
Ogni pezzo è un frammento di guerra interiore:
contro la stanchezza, contro la disillusione, contro il rumore di fondo di un mondo che ti vuole neutro, calmo, spento.
Non c’è spazio per l’eroismo.
Solo resistenza quotidiana.
E in quei momenti in cui il caos rallenta di mezzo battito, si intravede qualcosa di ancora più pesante: la consapevolezza della fragilità. È qui che l’EP colpisce davvero. Non nella rabbia, ma nella crepa. Non nel pugno, ma nella scorticatura.
Parole sparse per un cuore in guerra è musica per chi non si riconosce più nei sorrisi facili. Per chi è stanco. Per chi continua lo stesso. Per chi cade e si rialza senza fare rumore.
Non è un disco da collezionare.
È un disco da attraversare.
E quando finisce, non ti consola.
Ti lascia addosso segni veri.
A cura di Aragostaumanoide
Tracklist:
1. Se questo è un uomo – 03:05
2. Il colore del cielo le mattine d’inverno – 03:13
3. Lacerati (feat. Elisa/Aldo) – 02:46
4. Nel momento – 02:31
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