ANALFAPETI - ANALBUM (2018)
"Benvenuti
all'inferno / questo è il nostro show / condannati dal padre eterno / per
sesso, droga e rock 'n roll"
Nel loro disco d'esordio gli Analfapeti si presentano così, giusto per chiarire le cose.
Sono sincero, ero pronto al peggio. Con il gioco di parole del nome temevo di trovarmi di fronte ad una band demenziale, un genere che mal sopporto.
Fortunatamente mi sono dovuto ricredere. "Analbum" è un disco punk-rock, suonato da gente che il punk rock lo sa fare.
L'intro strumentale che apre l'album denota certamente pazzia, che velocemente peró lascia spazio alla prima canzone dell'album: "Benvenuti all'inferno" e si capisce subito che la banda veneta fa sul serio.
Non c'è modo migliore per cominciare, un bel pezzo dove si capisce subito come il punto di forza degli Analfapeti siano i ritornelli coinvolgenti.
Gli Analfapeti dimostrano di destreggiarsi bene anche quando si affacciano nei territori dello ska-punk, come dimostra il secondo pezzo "Ragazza a-sociale". Il terzo invece è un rock 'n roll tiratissimo che ricorda molto lo stile dei Gerson.
"I Clash che conosco sono quelli di strummer"
I testi degli Analfapeti sono molto espliciti, con qualche riferimento personale, ma sono le critiche sociali che la fanno da padrone come è giusto che sia quando si fa punk-rock. E ce n'è per tutti: ragazzine ossessionate dai social, preti pedofili, gente responsabile di un sistema di sfruttamento, fighetti milanesi, chi suona musica di dubbio gusto (il termine "merda" forse rende meglio l'idea).
Tra i pezzi che ho apprezzato di più ci sono "L'amica", un classico tema adolescenziale ma con un ritornello che ti rimbalza in testa, e "Candyland Italia", dalle sonorità molto anni 90, quasi hardcore.
Nel loro disco d'esordio gli Analfapeti si presentano così, giusto per chiarire le cose.
Sono sincero, ero pronto al peggio. Con il gioco di parole del nome temevo di trovarmi di fronte ad una band demenziale, un genere che mal sopporto.
Fortunatamente mi sono dovuto ricredere. "Analbum" è un disco punk-rock, suonato da gente che il punk rock lo sa fare.
L'intro strumentale che apre l'album denota certamente pazzia, che velocemente peró lascia spazio alla prima canzone dell'album: "Benvenuti all'inferno" e si capisce subito che la banda veneta fa sul serio.
Non c'è modo migliore per cominciare, un bel pezzo dove si capisce subito come il punto di forza degli Analfapeti siano i ritornelli coinvolgenti.
Gli Analfapeti dimostrano di destreggiarsi bene anche quando si affacciano nei territori dello ska-punk, come dimostra il secondo pezzo "Ragazza a-sociale". Il terzo invece è un rock 'n roll tiratissimo che ricorda molto lo stile dei Gerson.
"I Clash che conosco sono quelli di strummer"
I testi degli Analfapeti sono molto espliciti, con qualche riferimento personale, ma sono le critiche sociali che la fanno da padrone come è giusto che sia quando si fa punk-rock. E ce n'è per tutti: ragazzine ossessionate dai social, preti pedofili, gente responsabile di un sistema di sfruttamento, fighetti milanesi, chi suona musica di dubbio gusto (il termine "merda" forse rende meglio l'idea).
Tra i pezzi che ho apprezzato di più ci sono "L'amica", un classico tema adolescenziale ma con un ritornello che ti rimbalza in testa, e "Candyland Italia", dalle sonorità molto anni 90, quasi hardcore.
“In questa nuova
realtà / il cannibalismo sociale / vede un uomo al potere / e noi schiavi a
lavorare”
Piccola curiosità: il pezzo “Padre merluzzo” vanta la collaborazione con Nicoló degli Scacciapensieri, nonostante ció a mio parere non rientra tra le migliori canzoni del disco. Un album che tuttavia dimostra una buona capacità compositiva. L'unico appunto riguarda i cori, forse insufficienti a volte nel sostenere la voce principale.
Gli Analfapeti sfornano un disco di gran livello,
considerato che stiamo parlando di un gruppo emergente. Un disco punk-rock
registrato in buona qualità e con brani orecchiabili, che come spesso accade ha
bisogno di più di un ascolto per essere apprezzato a pieno.
Consigliato! Avanti così ragazzi!
Tracklist:
Tracklist:
1.
Intro
2.
Benvenuti all'inferno
3.
Ragazza (a)sociale
4.
Analfapeti
5.
L’amica
6.
Padre Merluzzo
7.
Fine della farsa
8.
Candyland Italia
9.
Milano
10.
Dario 73
11.
Odio il regghetton
12.
Sogno la decadenza
13.
Gatto randagio
Recensione a cura di Lanner
Ascolta ANALBUM su Spotify : https://open.spotify.com/album/1qi9L6fU42BLOsc0jCqI1X?si=CgaJjvgyRGOayrOqmWs9GA&fbclid=IwAR0GnqHrdMrdtUCIvAoL4wAB0b9UUMvhfzBbbyFvgAx3BT5KUT87Iw1vLsU
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