Un disco dove anche la grammatica riflette lo stato d’animo: titoli in minuscolo, frasi interrotte, punti di domanda che non si chiudono. Ogni brano scivola nel successivo come una scena dentro una pellicola mentale, dove i pensieri si rincorrono senza tregua.
L’album si apre con “finale”, monologo d’introduzione che mette subito in chiaro il terreno emotivo: “un finale in sospeso resterà?” È la chiave di lettura dell’intero lavoro, che poi si snoda tra sogni intermittenti (“sei ancora qui?”), sussurri indecisi (“in sospeso – sottovoce”), immagini deformate (“SuRrEaLe”) e nostalgie attaccate al vuoto più che alle persone (“mi manca amare”).
C’è spazio anche per momenti più diretti, come l’energia di “sliding doors”, che trasforma i rimpianti in ritornelli pop punk, o “più facile”, brevissimo sfogo adrenalinico su quanto sia complicato fingere che vada tutto bene. Ma anche in questi brani, il cuore resta altrove, trattenuto da qualcosa che non si riesce a lasciare andare.
Con la title track “in sospeso”, la band arriva al centro emotivo dell’album: un climax di domande irrisolte, in cui la malinconia è una stanza da cui non si riesce a uscire. E anche quando sembra arrivare un addio, come in “bye bye” o nel finale “è un addio?”, la risposta resta aperta.
I PainKillers dimostrano di aver compiuto una vera maturazione artistica: partiti dalla scena punk underground, oggi mescolano con consapevolezza rap, rock e scrittura introspettiva. Un’evoluzione già visibile in “NEW END” e che trova qui un nuovo capitolo, più intimo e ambizioso.
“IN SOSPESO” è un disco che non cerca certezze. È il racconto di chi si ferma a osservare le crepe, senza tapparle. Un album per chi non ha bisogno di chiudere tutto per sentirsi vivo.
A cura di AragostaUmanoide
ASCOLTA "IN SOSPESO”!
Tracklist:
1. finale
2. stanotte
3. sei ancora qui?
4. SuRrEaLe
5. mi manca amare
6. déjà-vu
7. in sospeso – sottovoce
8. più facile
9. bye bye
10. ritorno al futuro
11. sliding doors
12. in sospeso
13. dimmelo - in acustico
14. è un addio?