Compattezza, la potenza giusta al momento giusto e un rimbalzo tra
energia e scorci di disagio.
I betty poison lasciano tutto questo alla
vigilia della partenza del loro ennesimo tour.
Questa volta saranno
in Giappone e vi assicuro che non sarà difficile, per il paese del Sol
Levante, farsi trascinare dalla tracce del nuovo album della band.
“Beauty is over”, infatti, riesce a tirare fuori voglia di urlare e
riflessione, senza mezzi termini senza sconvolgere troppo l’andamento
del cd.
Devo smuovere mostri sacri per rendere l’idea? Ok, lo faccio.
Chiudo gli occhi e torno ai tempi in cui “Bleach” e “Nevermind” dei
Nirvana mi portavano alla scoperta del grunge.
Proprio così, non esagero
(ci sarà un motivo se Courtey Love e le sue Hole li ha voluti in
apertura ai concerti di Roma e Milano), non vi inganni però la cosa, i
Betty poison riescono a ritagliarsi un loro stile e un’identità precisa
che li porta e li ha portati a suonare tra Europa e Stati Uniti.
Sonorità che lasciano gli anni ’90, che si rinfrescano con picchi di
rock notevoli e scatti di rabbia a cui non servono tecnicismi
particolari.
Un album che all’ascolto sembra suonato con particolare
coinvolgimento.
Ne ho la conferma quando “Time”, il loro primo singolo,
mi lascia letteralmente senza fiato.
Un bipolarismo che usa ritmiche e
arpeggi puliti per esplodere poi letteralmente in faccia.
“Time”, un
singolo scelto tra le altre cose da Anton Perich, fotografo ufficiale di
Andy Warhol.
Un disco, “beauty is over”, suonato in modo impeccabile
impreziosito da una voce in grado di giostrarsi in maniera ottima tra
momenti di calma ed energia pura. Sporca e potente ricca di basse quando
serve.
Un disco impreziosito dalla presenza di Annika Kreusch,
frontwoman della lanciatissima band "belgotedesca" Pandora's Bliss.
Un disco con
delle tracce veramente importanti, arrangiato molto bene e senza mai
uscire troppo dalle righe. Un disco da avere.
- Simo -
Sei stato anche troppo gentile! Io l'ho acquistato e mi ha coinvolto e sconvolto nello stesso tempo: ti coinvolge e ti trascina con sè, specia la mirabile TIME, scelta appunto come singolo di punta. La voce di Lucia è insolita, personale, trasuda sofferenza rabbia e passione, tutto in un unico grido che ti carica di energia e ti scarica dalle tensioni nello stesso tempo. Un cd quasi terapeutico, in questo senso!
RispondiEliminaE mirabile dimostrazione di come l'Italia sforni dei veri talenti, pronti per il mercato internazionale.
Un'altra peculiarità: la scelta insolita -anche se non unica- del taglio di frequenze dei bassi, prediligendo due chitarre che si rafforzano tra loro...
Concludo con la tua stessa frase: da avere!