giovedì 11 dicembre 2025

JUDA'S KISS - MORITURI (EP)


I JUDA'S KISS presentato Morituri e non è un titolo scelto per estetica. È una dichiarazione di stato. Un disco che parte già consapevole di stare in piedi sull’orlo, tra la fine delle illusioni e la necessità di urlare ancora, anche quando la voce trema.

Qui non c’è nostalgia, ma memoria viva. Quella che brucia, che non ti lascia dormire, che ti tiene incollato alla sensazione di essere fuori tempo massimo in un mondo che pretende silenzio e compostezza. I brani si muovono come corpi compressi in una stanza troppo stretta: batteria nervosa, fiati che tagliano l’aria, chitarre tese, mai decorative. Tutto serve a spingere, a colpire, a scuotere.

Il cuore dell’EP è un conflitto chiaro: l’individuo contro ciò che lo schiaccia. Non in chiave poetica o simbolica, ma carnale. Qui il linguaggio è diretto, a volte scomodo, volutamente poco addomesticato. Non c’è voglia di piacere, c’è voglia di dire. E di far male.

Non è un lavoro che cerca il colpo di genio o la svolta sonora: è un disco che vive di coerenza. Di una fede cieca nel suono come mezzo di resistenza. Questo lo rende forse poco “moderno”, ma tremendamente autentico. E oggi l’autenticità, nel rumore di fondo della scena, è un gesto radicale.

La brevità dell’EP non è un limite, è una scelta. Non allunga, non diluisce. Spara e se ne va. Come certi pensieri che arrivano solo quando sei stanco, vulnerabile, nudo.

Morituri è musica per chi non cerca salvezza, ma riconoscimento. Per chi sente ancora il bisogno di appartenere a qualcosa che non sia ordinato, pulito, vendibile. Per chi sta male e non vuole guarire in silenzio.

Non consola. Non perdona.
Ma resta.

A cura di Aragostaumanoide 

Tracklist:

1) Cielo senza stelle

2) Spareremo al signor padrone

3) Morituri

4) Ruberò del rame

mercoledì 10 dicembre 2025

Alldways – Parole sparse per un cuore in guerra (EP)

Alldways – Parole sparse per un cuore in guerra



Non è un EP: è una ferita aperta.
Parole sparse per un cuore in guerra degli Alldways è roba che non cerca il like, non cerca il consenso, non cerca la carezza. È musica fatta di nervi scoperti, ossa rotte e respiri trattenuti. Quattro brani, zero compromessi.

Qui non si suona per piacere.
Si suona per sopravvivere.

Il suono è ruvido, scarno, diretto alla gola. Chitarre come lame arrugginite, batteria che corre come un cuore in tachicardia, una voce che non canta: espelle. Sputa. Resiste. Nessuna estetica patinata, nessun effetto speciale: solo verità compressa in pochi minuti di urgenza.

Ogni pezzo è un frammento di guerra interiore:
contro la stanchezza, contro la disillusione, contro il rumore di fondo di un mondo che ti vuole neutro, calmo, spento.

Non c’è spazio per l’eroismo.
Solo resistenza quotidiana.

E in quei momenti in cui il caos rallenta di mezzo battito, si intravede qualcosa di ancora più pesante: la consapevolezza della fragilità. È qui che l’EP colpisce davvero. Non nella rabbia, ma nella crepa. Non nel pugno, ma nella scorticatura.

Parole sparse per un cuore in guerra è musica per chi non si riconosce più nei sorrisi facili. Per chi è stanco. Per chi continua lo stesso. Per chi cade e si rialza senza fare rumore.

Non è un disco da collezionare.
È un disco da attraversare.

E quando finisce, non ti consola.
Ti lascia addosso segni veri.

A cura di Aragostaumanoide

Tracklist:

1. Se questo è un uomo – 03:05
2. Il colore del cielo le mattine d’inverno – 03:13
3. Lacerati (feat. Elisa/Aldo) – 02:46
4. Nel momento – 02:31




martedì 9 dicembre 2025

LOWINSKY – Alice inizia a capire

LOWINSKY – Alice inizia a capire 




I Lowinsky tornano con Alice inizia a capire, il loro terzo album, e lo fanno con la voglia di mettere tutto sul tavolo: chitarre elettriche, violoncello, batteria nervosa, melodie sospese e testi che colpiscono dritto al cuore. Un disco che alterna momenti abrasivi e sognanti, con una tensione costante tra energia e introspezione.

Non è solo indie rock, e non è solo alt-rock: c’è punk, ci sono ballate acustiche, c’è un’aria sospesa che rende il tutto vibrante e vivo. Le armonie tra Carlo e Linda Gandolfi sono una delle chiavi di lettura più riuscite: conferiscono calore, ironia e malinconia, tutto nello stesso respiro. I pezzi si muovono tra momenti fragili e fragorosi, ma sempre con una coerenza che dimostra che la band sa esattamente dove vuole arrivare.

I testi scavano: non c’è superficialità. C’è introspezione, sogni, qualche punta di denuncia sociale, ma anche immagini poetiche e malinconiche. Brani come “Respirare” dimostrano che i Lowinsky non si accontentano di scrivere belle canzoni, vogliono dire qualcosa, vogliono emozionare. L’equilibrio tra energia e delicatezza, gli arrangiamenti curati dalla batteria alle linee di violoncello, e la capacità di mantenere un’identità chiara pur sperimentando rendono l’album un’esperienza completa.

Chi cerca un indie rock italiano fuori dagli schemi, chi apprezza testi che colpiscono e sonorità miste tra elettrico e acustico troverà in questo disco un viaggio che prende, scuote e fa ascoltare ogni dettaglio. Alice inizia a capire cresce ascolto dopo ascolto: non sono solo canzoni da ascoltare, ma pezzi da vivere. Lowinsky confermano di avere qualcosa da dire, e lo fanno senza compromessi.

A cura di Aragostaumanoide 

Tracklist

1. Brucia
2. Love Gone
3. Il Trono d’Oro
4. Respirare
5. Alice inizia a capire
6. The Symmetry
7. Avanzi
8. La Fortezza
9. Beautiful