Finalmente un album che prende spunto dalla scena americana punk
di fine anni anni 70. I quattro ragazzi di Ceccano infatti, riescono
a ricreare l'atmosfera della New York glam rock che si trascina
ancora le influenza inglese della prima ondata punk vero e propria
scoppiata nella Londra dei Sex Pistols. Un album carico di
adrenalina, privo di rabbia ma carico di energia e divertimento. Un
album irriverente, ben scritto e ben arrangiato. Scene Ripulisti
viene suonato al limite tra il distorto e il crunch, un ottimo
compromesso fra riverberi crea quel sound graffiante e ricco di alti
che da all'album il tipico timbro punk, ricordando, a chi lo ascolta,
buzzcocks e band affini. Ottime le linee vocali. Davvero un
bell'album per il combo laziale. Un album sicuramente da provare.
-Simo-
mercoledì 5 dicembre 2012
martedì 27 novembre 2012
FFD - ANTIFA RIOT
La bomba è stata innescata, gli FFD festeggiano i loro vent'anni di storia con un album di incredibile impatto, rabbia e militanza politica. Un punk rock diretto, che non lascia scampo, un punk rock ricco di distorto, ricco di influenze roots. Non mancano infatti tracce e giri di chitarra in levare. Northern soul, un accenno di twist e, in lontananza, sonorità che ripercorrono le tracce dei Clash. Un album dosato su queste sfumature in modo veramente magistrale. Vent'anni di esperienza non sono pochi, vent'anni di militanza non possono che farsi sentire in liriche cariche di rivolta, cariche di voglia di reagire al fianco del movimento antifascista italiano. Antifa riot esprime il suo schieramento fin dal titolo, sing along e ritornelli urlati a gran voce non fanno che enfatizzare il lato impegnato degli FFD. Un album che consiglio vivamente a chi ha voglia di urlare e divertirsi, un album che potrebbe risvegliare la voglia di rivolta di molti di voi, un album che con un sound potente non lascia spazio a dubbi. Gli FFD ci sono, incazzati, scanzonati e con l'incredibile voglia di fare ancora tanta strada. Come dire...vent'anni e non sentirli!
-Simo-
venerdì 16 novembre 2012
PRETI PEDOFILI - FAUST
Il trio di Foggia propone uno stoner grottesco, dissacrante che
sperimenta e che non ha paura di mostrarsi nel più lugubre aspetto
dell'esistenza. Le tracce si susseguono come fosse una lunghissima
canzone, sonorità psicadeliche si rincorrono tra suoni lenti e
talmente introspettivi da sfiorare l'oscuro. Un album sicuramente
suonato bene, sicuramente, però, destinato a pochi. Un album
difficile da capire che mescola testi dissacranti e dalla tinte di
"massimo volume" o "teatro degli orrori" musiche
che sembrano provenire dalle segrete di una cattedrale. Un applauso
per la sperimentazione per il resto consiglio l'ascolto a qualche
temerario che ha voglia di cimentarsi in diversi minuti di tetro
riflessivo parlare.
-Simo-
-Simo-
giovedì 18 ottobre 2012
THE SICKLE - GET BIGGER LAST LONGER
Veramente un gran bell'album quello dei Padovani The Sickle. Fin dalle
prime tracce, si sente il tiro e l'energia che la band riesce a
sprigionare. Un buon rock, di stampo tipicamente americano, pezzi tirati
intervallati da qualche bella ballata melodica. Una voce interessante
che spicca su una base musicale mai troppo complicata ma sempre di buon
supporto a linee melodiche che, anche se già sentite, funzionano davvero
bene. Per gli amanti quindi di band quali Jimmy eat world, american
hi-fi ecc sarà un album sicuramente da avere, per tutti gli altri perchè
non provare e lasciarsi andare ad un album di facile ascolto come Get
Bigger Last Longer?
-Simo-
http://www.facebook.com/pages/The-Sickle/191482857552077?ref=ts&sk=app_2405167945
-Simo-
http://www.facebook.com/pages/The-Sickle/191482857552077?ref=ts&sk=app_2405167945
sabato 29 settembre 2012
GRETEL'S REVENGE - RAT DOLLS & REAL CATS
Avete presente
quell'atmosfera trascinante e suadente degli anni '80?
Provate ad ascoltare l'album di questo bel combo di Rovigo e capirete di cosa sto parlando.
Un sound trascinato, distorto ma sempre morbido che sembra non esplodere mai, incalzante e avvolgente.
Un sound che ricorda i tempi in cui i Sonic Youth la facevano da padrone, tempi in cui il movimento delle riot grrrl stava tirando fuori gli artigli per venire a galla. Una buona base musicale quindi impreziosita da una voce davvero ottima, belle linee vocali con accenni di interpretazione che, se approfonditi, potrebbero essere davvero il punto forte della band.
Difetti? Penso che Rat dolls & Real cats, suonato con un pò più di grinta, accompagnato da una registrazione migliore potrebbe essere davvero un album che può fare la differenza.
-Simo-
Ascolta RAT DOLLS & REAL CATS da qui: http://www.reverbnation.com/artist/artist_songs/1365776
Provate ad ascoltare l'album di questo bel combo di Rovigo e capirete di cosa sto parlando.
Un sound trascinato, distorto ma sempre morbido che sembra non esplodere mai, incalzante e avvolgente.
Un sound che ricorda i tempi in cui i Sonic Youth la facevano da padrone, tempi in cui il movimento delle riot grrrl stava tirando fuori gli artigli per venire a galla. Una buona base musicale quindi impreziosita da una voce davvero ottima, belle linee vocali con accenni di interpretazione che, se approfonditi, potrebbero essere davvero il punto forte della band.
Difetti? Penso che Rat dolls & Real cats, suonato con un pò più di grinta, accompagnato da una registrazione migliore potrebbe essere davvero un album che può fare la differenza.
-Simo-
Ascolta RAT DOLLS & REAL CATS da qui: http://www.reverbnation.com/artist/artist_songs/1365776
sabato 22 settembre 2012
TEENAGE GLUESNIFFERS - CHINESE DEMOGRAPHY
Punk/Rock semplice, diretto e melodico. Ecco cosa offre il trio milanese
col nuovo lavoro "Chinese Demography". Ritmiche non troppo frenetiche ma
ben suonate, un bel tappeto di distorto a far da sottofondo a rift di
chitarra stile Green Day. Liriche cantate con buone melodie che si
incastrano davvero bene con la musica. Niente di eccelso o niente di
nuovo? Può essere ma Chinese demography è un album da ascoltare tutto
d'un fiato senza troppi pensieri per la testa. Un album di facile e
piacevole ascolto che non deluderà le attese di chi ha il punk/rock nel
sangue.
-Simo-
-Simo-
OUTTA PEAK - NEVER FORGET, NEVER REGRET
Never
forget, never regret è un album ricco di buone idee, alcune ben
sviluppate altre ancora in fase di incubazione. Gli Outta peak
percorrono piuttosto bene il filone melodico di quello che in tanti,
forse troppi chiamano pop/punk. La band mette in mostra un lato molto
"sentimantale" nei testi cantanti in un inglese da migliorare.
Musicalmente, come detto in precedenza, la band pur non facendo
virtuosismi (e chi lo ha detto che è sempre necessario?) riesce a tirar
fuori delle ritmiche valide su cui poter lavorare. Gli amanti del genere
sicuramente apprezzeranno un album sincero che vede pezzi tirati
alternarsi a brani più tranquilli, un album che nel complesso suona bene
seppur abbiamo bisogno di qualche miglioria.
-Simo-
-Simo-
LINEA - REVOLUZIONADO
Un'istantanea del nostro
paese, un'istantanea dai contorni ingialliti che riescono a dare quel
tocco di malinconia e battaglia e che aiuta a rendere rivoluzionaria la
visuale che i linea propongono in "Revoluzionado". Il combat-rock, che
la fa da padrone in questo quarto lavoro in studio della abdn, segue
perfettamente i binari che i Linea hanno steso in passato sulla propria
strada. Rispetto agli album precedenti in Revoluzionado i toni appaiono
più accesi, forse caricati dall'intensità della voce di Roby Laghi (EX
atarassia grop) che graffia e trasuda passione. Un album, quest'ultimo,
che spazia fra melodia che ricordano i Clash. Chitarre acustiche miste a
ritmiche distorte lasciano spazio a momenti di riflessione che aiutano
ad entrare letteralmente in quello che la band vuole trasmettere. A
farla da padrone sono però rabbia e disgusto nei confronti di una
società che viene attaccata direttamente dalle liriche dei LINEA. Un
album impreziosito dalla presenza di KENTO dei KALAFRO e RODDY MORENO
degli Oppressed. Non manca la collaborazione con MAURO ZACCURI
ex-cantante della band. Un album che, come detto, segue la linea del
combat rock spaziando e viaggiando anche tra dub, new wave e ritmiche in
levare. Un album che sa di vecchia scuola, di spazi sociali e tramonti
di rivoluzione.
-Simo-
-Simo-
SKANKING CAOS - BURATTINI & BURATTINAI
Burattini &
burattinai è l'ultimo lavoro dei Sardi Skanking caos. Un album semplice e
diretto, un album che non ha la pretesa di essere suonato alla
perfezione piuttosto richiede l'attenzione alle tematiche che la band
affronta nel pieno stile antifascista e anti razzista a cui è legata. Le
canzoni si seguono l'una dietro l'altra alternandosi fra strofe a ritmo
in levare e ritornelli carichi di distorti. Rift di chitarra stile
punkreas accompagnano liriche che fanno del resistere e della denuncia
il loro pezzo forte. Rabbia dunque e protesta tra sprazzi di rock, ska e
punk. Un album che seppur nato per "rompere le palle alla gente" riesce
anche a smuovere l'entusiasmo con un ritmo martellante e incessante.
-Simo-
-Simo-
mercoledì 11 luglio 2012
LEX 180 - MAD IN ITALY
Eccoci alle prese con il secondo lavoro dei LEX 180, un album sicuramente piacevole che si ispira al recente passato della scena punk/rock nostrana.
Un album dal titolo simpatico che, a suo modo, si trova ad affrontare tematiche incastrate nella vita da "teenagers" di tutti i giorni.
Un album che si trova anche a denunciare i piccoli grandi soprusi e le piccole grandi ingiustizie di piccole grandi realtà di ragazzi semplici.
Chitarre alla Green day e batteria dritta danno ai LEX 180 un timbro di facile ascolto.
Su questa base, semplice ma diretta, trova spazio il rock di una voce melodica.
Un album, come dicevo, piacevole e di facile ascolto, senza grosse pretese se non quella di farci rivivere emozioni che, per lo meno per i più grandi, vanno man man svanendo.
La cover dei Ramones "Beat on the brat" chiude l'album nel modo giusto. Vedremo per il futuro cosa ci riservano i 4 ragazzi di Senigallia!
-Simo-
domenica 1 luglio 2012
REDSKA - LA RIVOLTA
Redska, da dieci anni attivi nel
panorama combat ska italiano e da qualche anno, protagonisti anche all’estero.
La rivolta è il loro terzo album ,un album che li consacra a livello
internazionale, un album che non lascia spazio allo ska spensierato che nel
passato aveva lambito la storia della combo romagnola. Un album che sputa in
faccia a chi lo ascolta verità più o meno scomode con un linguaggio semplice e
diretto. Davvero un album sostanzioso e corposo, carico di rabbia, con un
impatto decisamente nuovo che percorre ogni traccia del disco. Un album di
denuncia che affronta tematiche quali omosessualità, precariato e antifascismo
militante. I redska riescono, come una spugna, ad impregnarsi delle sonorità che
hanno incontrato in questi anni di live in giro per l’europa. Una concezione di
musica completamente votata alla rivolta e alla rivoluzione. Si respira l’aria
dei grandi festival e dei centri sociali del nord della germania, si respira
aria di sound system nei pezzi (magistralmente dosati) che il collettivo riserva
al reggae e allo ska. Giri di fiati sempre sul pezzo, facili e orecchiabili al
primo ascolto, colorano un sottofondo ricco di basse e chitarre distorte,
un’energia supportata da una buona sezione ritmica e da una voce poco cantata e
molto urlata. Da segnalare le collaborazioni che i Redksa sono soliti regalarci.
Nel disco sono presenti Valerio degli Offenders, Kino degli Arpioni, Rude Hi-Fi
e, ad interpretare una fantastica cover dei Clash, Micky dei No Relax. Un album
che farà impazzire gli amanti del genere, ricco di spunti e carico di sentimento
antifascista.
-Simo-
-Simo-
sabato 23 giugno 2012
ABOUT EMILY - BISCOTTi
Saranno contenti gli amanti di quel punk rock che si mischia a miele
fino confondere il vero significato di tale genere. Alcune belle idee
quelle degli About Emily, ben suonate e con una registrazione davvero di
tutto rispetto. Viene da pensare che se la band riuscisse ad ottenere
lo stesso risultato anche live potremmo essere davanti ai nuovi
Moravagine. Mi sento di dire che c'è quel pizzico di freschezza in più
rispetto al sound di allora. Belle chitarre in primo piano, distorti
alternati ad arpeggi che aiutano linee melodiche di voce che parlano,
forse troppo, di sentimenti. un bel combo che , chi scrive, preferirebbe
più ricco di cattiveria che riesca a far risaltare le buone idee
musicali che risultano essere di ottima fattura.
-Simo-
-Simo-
GLI ULTIMI - STORIE DI UN POSTO QUALUNQUE
Un nome che vuole identificare la grinta con cui gli ultimi, o coloro
che sono ritenuti tali, mettono in quello che fanno, un nome che
rispecchia l'idea del punk che i 4 della provincia di Viterbo hanno
accumulato questi anni. Un titolo accattivante che racchiude bene il
significato delle tracce al suo interno. Storie di periferia, storie di
gente qualunque, magari dimenticata ai margine ma che, nonostante tutto,
è capace di urlare di storie di vita. Un punk/rock energico con un velo
di malinconia delle liriche che rende l'album un album "di strada".
Bouncig Souls e Social Distortion decisamente nel loro background ma
anche tanto punk nostrano ne influenza le sonorità. Cantano in italiano e
suonano con la grinta giusta. Dopo il loro primo disco (questi anni,
500 copie finitie in pochissimo tempo) GLI ULTIMI, si confermano una
bella realtà.
-Simo-
-Simo-
CLAN BASTARDO - THIS IS CORE
Si legge spesso che la
ruvidezza e la puzza di strada del punk siano ormai svaniti. Sembra quasi una
moda affermarlo. Non è la prima volta che ripeto questo concetto perchè non è la
prima volta che queste affermazioni vengono smentite da album come questo. This
is core è un'esplosione di punk rock allo stato pure. Si parla di esperienze di
strada, e la lingua che i Clan bastardo usano è quella che dice NOFX, THE CLASH
e RANCID. Una voce roca che urla dall'inizio alla fine e che non ha paura di
parlare di malinconia, di soho o delle radici della musica che i 4 suonano
veramente bene. Rift in lontananza su chitarre "crunch" che ritmano ogni strofa
per esplodere in ritornelli facili da ascoltare. Ottimo lavoro.
-Simo-
-Simo-
domenica 27 maggio 2012
FUORI TEMPO LIMITE - (EP)
Punk/rock? Eccolo.
Divertimento, voce graffiata, chitarre distorte ritornelli melodici e
parole di vita vissuta.
Basterebbe questo per spiegare il lavoro dei Fuori tempo limite.
Davvero un bel sound, pezzi semplici ma suonati con la giusta carica e una grinta che rende le parti più rock non troppo sdolcinate.
Dimostrazione che la semplicità di un cd può essere l'arma vincente per arrivare a toccare le corde giuste delle emozioni, peccato sia un EP.
Davvero un peccato. Mi aspetto dai ragazzi un LP altrettanto all'altezza che dimostri che la band sia degna di attenzione anche alla prova della lunga distanza.
I primi 5 pezzi mi lasciano davvero ben impressionato e con la voglia di rispolvera band come Crummy Stuff, Retarded e Rappresaglia. Per i punkers più vecchi...sto esagerando? Vedremo in futuro. Consigliatissimi.
- Simo -
Basterebbe questo per spiegare il lavoro dei Fuori tempo limite.
Davvero un bel sound, pezzi semplici ma suonati con la giusta carica e una grinta che rende le parti più rock non troppo sdolcinate.
Dimostrazione che la semplicità di un cd può essere l'arma vincente per arrivare a toccare le corde giuste delle emozioni, peccato sia un EP.
Davvero un peccato. Mi aspetto dai ragazzi un LP altrettanto all'altezza che dimostri che la band sia degna di attenzione anche alla prova della lunga distanza.
I primi 5 pezzi mi lasciano davvero ben impressionato e con la voglia di rispolvera band come Crummy Stuff, Retarded e Rappresaglia. Per i punkers più vecchi...sto esagerando? Vedremo in futuro. Consigliatissimi.
- Simo -
sabato 19 maggio 2012
FUNKOWL - FUNKOWL
Ed eccoci qua coi veneti Funkwol, un combo di 5 musicisti davvero validi
che dal 2009 porta avanti questo progetto dalle sonorità tipicamente
Funk contaminate oltre modo da diversi generi, quali blues e rock.
L’ascolto del primo full-lenght della band (che altro non è che la raccolte dei due EP precedenti) risulta davvero piacevole e scorrevole. Dicevamo di un funk davvero divertente e trascinante dalle tinte che sanno di “Spin Doctor” e primi “Red Hot Chili Peppers”. Gli accenni Sul Cry baby danno un tocco Anni ’70 sulle parti pulite fino a ricordare , a tratti, i grandissimi “Rage Against The Machine” quando il pedale viene schiacciato insieme al distorto. Pezzi davvero ben arrangiati e suonati, un tiro da esaltare con registrazioni che diano giustizia al buon sound di base della band. La cosa che colpisce è anche l’utilizzo della doppia voce, davvero interessante e capace di dare colori diversi ai brani. Una bella band che racconta di quello che accade intorno, una bella band che aspettiamo con brani nuovi e perché no? Un azzardo in più viste le capacità credo ce lo si possa aspettare.
-Simo-
L’ascolto del primo full-lenght della band (che altro non è che la raccolte dei due EP precedenti) risulta davvero piacevole e scorrevole. Dicevamo di un funk davvero divertente e trascinante dalle tinte che sanno di “Spin Doctor” e primi “Red Hot Chili Peppers”. Gli accenni Sul Cry baby danno un tocco Anni ’70 sulle parti pulite fino a ricordare , a tratti, i grandissimi “Rage Against The Machine” quando il pedale viene schiacciato insieme al distorto. Pezzi davvero ben arrangiati e suonati, un tiro da esaltare con registrazioni che diano giustizia al buon sound di base della band. La cosa che colpisce è anche l’utilizzo della doppia voce, davvero interessante e capace di dare colori diversi ai brani. Una bella band che racconta di quello che accade intorno, una bella band che aspettiamo con brani nuovi e perché no? Un azzardo in più viste le capacità credo ce lo si possa aspettare.
-Simo-
sabato 5 maggio 2012
STRAWDAZE - SENZA ROTTA
Primo Ep autoprodotto per gli
Strawdaze. Dalla provincia di Mantova un Punk a tinte folk che è
capace di usare il tipico linguaggio di entrambi i generi. Musica
semplice, ricca di distorti e pause arricchite da rift di banjo e
flauto che rimandano alla più antica tradizione del folk.
L’influenza di gruppi come Flogging Molly è notevole anche se, per
lo meno in questo primo EP, la natura punk esce in maniera molto più
decisa.
Un Ep, nella sua semplicità, suonato bene, liriche che funzionano senz’altro di più suoi pezzi distorti, da rivedere invece quando la voce decide di buttarsi su qualcosa di più melodico. Con un pizzico di grinta in più e qualche sing along ben messo anche gli Strawdaze potrebbero dire la loro.
Un Ep, nella sua semplicità, suonato bene, liriche che funzionano senz’altro di più suoi pezzi distorti, da rivedere invece quando la voce decide di buttarsi su qualcosa di più melodico. Con un pizzico di grinta in più e qualche sing along ben messo anche gli Strawdaze potrebbero dire la loro.
-Simo-
sabato 28 aprile 2012
VACANZA – S/T (Ep)
Tutto il disagio espresso in urli spalmati su testi controversi e base
musicale che sa di post/hardcore ed emo. Questi sono i Vacanza. Un Ep
che riesce a darci l’idea di quello che potrebbe essere un album
intero della band. Le influenze sono diverse, passando per la storia del
primo punk italiano (indigesti e sottopressione) fino ad arrivare ai
fugazi, metteteci un po’ di quell’indie che tanto piace a chi parla di
musica ultimamente e il gioco è fatto. Un gruppo sicuramente non per
tutti ma che apprezzeranno sicuramente gli adetti ai lavori.
- Simo -
- Simo -
mercoledì 25 aprile 2012
LEFT BEHIND - AWAY FROM HERE
Essere a Bergamo e sentirsi addosso la California. E’ successo ai Left
behind che con “Away from here”, coprodotto con Samoan Records e Gasterecords, ci fanno rivivere sonorità tipicamente californiane,
quelle del punk/rock e dell’hardcore di metà anni ’90. Ritmiche
martellanti su basso e batteria chitarre che tra stoppati e rift veloci
ripercorrono l’ondata di Ataris, Propaghandi e Pennywise. Certo la band
non raggiunge ancora questi mostri sacri ma si giostra veramente bene
tra cattiveria e melodia. Una voce che finalmente esce dal coro e canta
con sincerità senza voler imitare nessuno. Testi non impegnati, che
preferiscono raccontare di esperienze ed emozioni provate sulla propria
pelle.. Un album semplice e piuttosto diretto, un album da ascoltare a
tutto volume, per tornare sudati e pieni di lividi, senza pretese, ma
solo con la voglia di legarsi ad un genere che riesce ancora oggi a
trovare grandi estimatori. Skate sotto le suole e Left Behind in cuffia!
- Simo -
- Simo -
martedì 17 aprile 2012
BETTY POISON - BEAUTY IS OVER
Compattezza, la potenza giusta al momento giusto e un rimbalzo tra
energia e scorci di disagio.
I betty poison lasciano tutto questo alla vigilia della partenza del loro ennesimo tour.
Questa volta saranno in Giappone e vi assicuro che non sarà difficile, per il paese del Sol Levante, farsi trascinare dalla tracce del nuovo album della band.
“Beauty is over”, infatti, riesce a tirare fuori voglia di urlare e riflessione, senza mezzi termini senza sconvolgere troppo l’andamento del cd.
Devo smuovere mostri sacri per rendere l’idea? Ok, lo faccio.
Chiudo gli occhi e torno ai tempi in cui “Bleach” e “Nevermind” dei Nirvana mi portavano alla scoperta del grunge.
Proprio così, non esagero (ci sarà un motivo se Courtey Love e le sue Hole li ha voluti in apertura ai concerti di Roma e Milano), non vi inganni però la cosa, i Betty poison riescono a ritagliarsi un loro stile e un’identità precisa che li porta e li ha portati a suonare tra Europa e Stati Uniti.
Sonorità che lasciano gli anni ’90, che si rinfrescano con picchi di rock notevoli e scatti di rabbia a cui non servono tecnicismi particolari.
Un album che all’ascolto sembra suonato con particolare coinvolgimento.
Ne ho la conferma quando “Time”, il loro primo singolo, mi lascia letteralmente senza fiato.
Un bipolarismo che usa ritmiche e arpeggi puliti per esplodere poi letteralmente in faccia.
“Time”, un singolo scelto tra le altre cose da Anton Perich, fotografo ufficiale di Andy Warhol.
Un disco, “beauty is over”, suonato in modo impeccabile impreziosito da una voce in grado di giostrarsi in maniera ottima tra momenti di calma ed energia pura. Sporca e potente ricca di basse quando serve.
Un disco impreziosito dalla presenza di Annika Kreusch, frontwoman della lanciatissima band "belgotedesca" Pandora's Bliss.
Un disco con delle tracce veramente importanti, arrangiato molto bene e senza mai uscire troppo dalle righe. Un disco da avere.
- Simo -
I betty poison lasciano tutto questo alla vigilia della partenza del loro ennesimo tour.
Questa volta saranno in Giappone e vi assicuro che non sarà difficile, per il paese del Sol Levante, farsi trascinare dalla tracce del nuovo album della band.
“Beauty is over”, infatti, riesce a tirare fuori voglia di urlare e riflessione, senza mezzi termini senza sconvolgere troppo l’andamento del cd.
Devo smuovere mostri sacri per rendere l’idea? Ok, lo faccio.
Chiudo gli occhi e torno ai tempi in cui “Bleach” e “Nevermind” dei Nirvana mi portavano alla scoperta del grunge.
Proprio così, non esagero (ci sarà un motivo se Courtey Love e le sue Hole li ha voluti in apertura ai concerti di Roma e Milano), non vi inganni però la cosa, i Betty poison riescono a ritagliarsi un loro stile e un’identità precisa che li porta e li ha portati a suonare tra Europa e Stati Uniti.
Sonorità che lasciano gli anni ’90, che si rinfrescano con picchi di rock notevoli e scatti di rabbia a cui non servono tecnicismi particolari.
Un album che all’ascolto sembra suonato con particolare coinvolgimento.
Ne ho la conferma quando “Time”, il loro primo singolo, mi lascia letteralmente senza fiato.
Un bipolarismo che usa ritmiche e arpeggi puliti per esplodere poi letteralmente in faccia.
“Time”, un singolo scelto tra le altre cose da Anton Perich, fotografo ufficiale di Andy Warhol.
Un disco, “beauty is over”, suonato in modo impeccabile impreziosito da una voce in grado di giostrarsi in maniera ottima tra momenti di calma ed energia pura. Sporca e potente ricca di basse quando serve.
Un disco impreziosito dalla presenza di Annika Kreusch, frontwoman della lanciatissima band "belgotedesca" Pandora's Bliss.
Un disco con delle tracce veramente importanti, arrangiato molto bene e senza mai uscire troppo dalle righe. Un disco da avere.
- Simo -
lunedì 16 aprile 2012
BACK TO BUSINESS - TEN
BACK TO BUSINESS - TEN
Prendete diversi generi anche piuttosto diversi tra loro. Prendete dello ska, del rock e del reggae, prendete la loro storia e soffiateci sopra come a toglierci la polvere. Questo è quello che hanno fatto i Back to Business col loro “Ten” un album appena uscito per ONE STEP RECORDS. Un album fresco e di facile ascolto che si aggira fra giri di ska di tipica derivazione italiana (non stupitevi se ci riconoscerete qualcosa fra Braghe corte e la Co.Ska) rock mai troppo duro e la giusta dose di funky. La cosa che colpisce sono le incursioni che i BTB riescono a fare nel reggae. Bello sentirne il “roots” giamaicano riportato ad oggi, passaggi davvero interessanti aiutati da fiati che non escono mai dalle righe e da una voce morbida e melodica che riesce a districarsi bene per tutta la durata dell’album. Testi attenti alla riflessione e all’attuale percezione che ognuno può riscontrare nella realtà. Una band presente da dieci anni sulla scena e che avete già conosciuto come janburraska, una band che ha saputo adeguarsi e ripartire. Gli amanti del punk/rock vecchio stile apprezzeranno sicuramente l’ultima traccia dell’album, omaggio ai CLASH e all’intramontabile ROCK THE KASBAH.
- Simo -
Prendete diversi generi anche piuttosto diversi tra loro. Prendete dello ska, del rock e del reggae, prendete la loro storia e soffiateci sopra come a toglierci la polvere. Questo è quello che hanno fatto i Back to Business col loro “Ten” un album appena uscito per ONE STEP RECORDS. Un album fresco e di facile ascolto che si aggira fra giri di ska di tipica derivazione italiana (non stupitevi se ci riconoscerete qualcosa fra Braghe corte e la Co.Ska) rock mai troppo duro e la giusta dose di funky. La cosa che colpisce sono le incursioni che i BTB riescono a fare nel reggae. Bello sentirne il “roots” giamaicano riportato ad oggi, passaggi davvero interessanti aiutati da fiati che non escono mai dalle righe e da una voce morbida e melodica che riesce a districarsi bene per tutta la durata dell’album. Testi attenti alla riflessione e all’attuale percezione che ognuno può riscontrare nella realtà. Una band presente da dieci anni sulla scena e che avete già conosciuto come janburraska, una band che ha saputo adeguarsi e ripartire. Gli amanti del punk/rock vecchio stile apprezzeranno sicuramente l’ultima traccia dell’album, omaggio ai CLASH e all’intramontabile ROCK THE KASBAH.
- Simo -
domenica 8 aprile 2012
COFFEE SHOCK - REAZIONE KIMIKA
COFFEE SHOCK - REAZIONE KIMIKA
Un progetto, quello dei coffe shock, che punta sull'autoproduzione e sulla semplice voglia di fare musica, musica che non si va ad identificare in un genere preciso. Le influenze che muovono i due membri fissi della band genovese percorrono la strada del pop e del punk con il filo conduttore della malinconia. Un'impostazione della voce che non si sbilancia, che resta piatta per tutta la durata dell'album. Tra stoppati, rift di tastiera e batteria mai troppo dinamica il sound che ne esce risulta scanzonato e serioso allo stesso tempo. Migliorando tecnica e qualità del sound "reazione kimika" potrebbe essere un album in grado di portare un certa orgininalità.
Un progetto, quello dei coffe shock, che punta sull'autoproduzione e sulla semplice voglia di fare musica, musica che non si va ad identificare in un genere preciso. Le influenze che muovono i due membri fissi della band genovese percorrono la strada del pop e del punk con il filo conduttore della malinconia. Un'impostazione della voce che non si sbilancia, che resta piatta per tutta la durata dell'album. Tra stoppati, rift di tastiera e batteria mai troppo dinamica il sound che ne esce risulta scanzonato e serioso allo stesso tempo. Migliorando tecnica e qualità del sound "reazione kimika" potrebbe essere un album in grado di portare un certa orgininalità.
- Simo -
sabato 31 marzo 2012
INARRESTABILI - EVOLUZIONE
INARRESTABILI - EVOLUZIONE
Calangianus, Sardegna. E' da qui che parte, nel 2005, la storia degli INARRESTABILI. Alle spalle un album (SINO AL SOLE in uscita per l'etichetta indipendente torinese SG records) e tanti live. L'esperienza in Spagna sancisce la nascita del rapporto con GASER DISCOS (etichetta Madrilena). Proprio per Gaser Discos esce nel marzo del 2012 il loro nuovo lavoro: EVOLUZIONE.
Che i 4 ragazzi sardi siano amanti del punk rock lo si capisce da subito: Chitarre distorte, stoppati e rift che ricordano i vecchi Derozer, voce che non disdegna affatto linee melodiche martellanti e insistenti. Melodia che non risulta mielosa e riesce a non affossare grazie alla cattiveria e alla sincerità con cui tutte le tracce vengono suonate. Gli INARRESTABILI, con sincerità e piena attitudine punk rock, nelle loro liriche parlano del difficile periodo storico che il nostro paese sta vivendo. Urlano rabbia e non risparmiano stoccate a mass media e chiesa lasciando, però, spazio la speranza e ad ideali di amicizia e libertà.
Nessun ipertecnicismo, tanto cuore, rabbia, voglia di sgomitare e reagire, un bel mix che rende facile l'ascolto. Un buon album che darà agli amanti del genere esattamente quello che si aspettano. Davvero una bella band gli INARRESTABILI che, se in grado di crescere ancora, potrà dare un bel seguito ad un genere che in troppi considerano morto. Non lo è e i 4 ragazzi di Calanganius ne sono la prova.
- SIMO -
Calangianus, Sardegna. E' da qui che parte, nel 2005, la storia degli INARRESTABILI. Alle spalle un album (SINO AL SOLE in uscita per l'etichetta indipendente torinese SG records) e tanti live. L'esperienza in Spagna sancisce la nascita del rapporto con GASER DISCOS (etichetta Madrilena). Proprio per Gaser Discos esce nel marzo del 2012 il loro nuovo lavoro: EVOLUZIONE.
Che i 4 ragazzi sardi siano amanti del punk rock lo si capisce da subito: Chitarre distorte, stoppati e rift che ricordano i vecchi Derozer, voce che non disdegna affatto linee melodiche martellanti e insistenti. Melodia che non risulta mielosa e riesce a non affossare grazie alla cattiveria e alla sincerità con cui tutte le tracce vengono suonate. Gli INARRESTABILI, con sincerità e piena attitudine punk rock, nelle loro liriche parlano del difficile periodo storico che il nostro paese sta vivendo. Urlano rabbia e non risparmiano stoccate a mass media e chiesa lasciando, però, spazio la speranza e ad ideali di amicizia e libertà.
Nessun ipertecnicismo, tanto cuore, rabbia, voglia di sgomitare e reagire, un bel mix che rende facile l'ascolto. Un buon album che darà agli amanti del genere esattamente quello che si aspettano. Davvero una bella band gli INARRESTABILI che, se in grado di crescere ancora, potrà dare un bel seguito ad un genere che in troppi considerano morto. Non lo è e i 4 ragazzi di Calanganius ne sono la prova.
- SIMO -