Tornano i Duff e lo fanno con un album
che si candida tra le migliori uscite del 2012.
Tornano i Duff che ci
avevano lasciato con dei lavori davvero di spessore e ce ne
consegnano uno in cui hanno raggiunto il pieno della maturazione, in
cui potenza e melodia si mischiano alla perfezione. Un album
dissacrante e tremendamento serio e riflessivo, un album che porta a
sorridere al primo ascolto e riflettere, non poco, agli ascolti
successivi.
Da quasi quindici anni sulla strada non hanno mai
nascosto l'amore per il punk/rock e l'hardcore di fattura americana
e, se negli anni passati l'unica pecca che gli si poteva riscontrare
fosse quella di ripercorrere troppe le tracce di gruppi già
affermati (molto vicine le sonorità dei NOFX), con Tallone da Killer
e questo ultimo lavoro, possiamo tranquillamente affermare che il
combo calabrese ha trovato il suo sound.
Un sound contaminato da
tantissime influenze (dallo ska più scanzonato, al reggae) in cui le
liriche di voce non calano mai d'intensità e non tradiscono mai
l'aspettative di una linea melodica che va a sposarsi benissimo tra
rift di chitarra e una sezione ritmica davvero notevole.
Una bella
spolverata al caro vecchio hardcore anni '90, una lettura in chiave
moderna grazie a testi d'attualità e ad una potenza dei suoni che ne
fa una produzione davvero di qualità.
Da quindi anni punk rockers,
vecchi romantici che non smettono di dimostrare che il genere non è
affatto morto anzi...può dare ed insegnare a tanti.
Complimenti
sinceri ai Duff quindi, disco consigliatissimo, capace di
introspezione e spensieratezza, uno stile che non può deludere.
-Simo-
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