Con Al Diavolo, i CRP – Collettivo Rivoluzionario Protosonico – non solo confermano la loro natura di entità musicale fuori da ogni schema, ma la portano a un livello ancora più viscerale e urgente. Pubblicato il 14 marzo 2025 per TnP Records, questo secondo album è un atto sonoro di resistenza, un gesto musicale e politico che travolge e scuote, nato con la furia dell’istinto e con la volontà precisa di non lasciarsi addomesticare.
Il disco è il risultato di una nuova chimica interna al collettivo, con l’ingresso di Chiara Venturini che contribuisce a rendere il suono più compatto, corale e, al tempo stesso, imprevedibile. I dieci brani che lo compongono sembrano sgorgare come esplosioni emotive, frammenti di una realtà che si sta disgregando ma che ancora chiede voce, lotta, memoria.
Il brano d’apertura, "Partigiano", è un manifesto che mescola storia e futuro: un inno partigiano scritto oggi, che passa dalle mani degli adulti a quelle di una bambina, in un simbolico passaggio di testimone tra generazioni. A seguire, "Screpolano" e "Modalità di crisi" indagano il malessere dell’individuo contemporaneo, schiacciato da ritmi inumani e destinato a una deriva interiore tanto quanto sociale.
Con "90's" si torna a un'epoca di grandi slanci e utopie culturali, mentre "Esploderà" e "Stalker" portano l’ascoltatore su piani più claustrofobici e personali, fino ad arrivare a "Baccante", brano strumentale che sembra evocare un rituale tribale in chiave post-industrial.
Tra i momenti più iconici c'è "Burocratica", che personifica il mostro kafkiano della burocrazia quotidiana, e "Pasticche", cruda riflessione sull’uso compulsivo di farmaci come risposta a disagi non affrontati.
Chiude l’album "Appaiono", un mantra sonoro che, pur nella sua tensione, lascia spazio a un barlume di speranza, come una visione ideale che squarcia per un attimo la coltre del presente.
Musicalmente, Al Diavolo è un concentrato pulsante di industrial e post-punk, con inserti elettronici ruvidi e ritmiche incalzanti che sfociano talvolta nell’ossessivo. Ma ciò che davvero distingue i CRP è il loro approccio “protosonico”: una volontà di tornare a una musica primitiva, urgente, viscerale. Una musica che nasce dalla pancia, ma parla alla mente.
Il Collettivo Rivoluzionario Protosonico non rincorre i trend, li calpesta. E con questo album manda davvero tutto – anche sé stesso – al diavolo, per rinascere ogni volta con un linguaggio più radicale, più umano, più vero.
A cura di AragostaUmanoide
Tracklist
Partigiano
Screpolano
90s
Esploderà
Stalker
Baccante
Modalità di crisi
Burocratica
Pasticche
Appaiono
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